Reviews
10 Luglio 2022
Bach e Couperin: dalle Variazioni ai “quadri di un’esposizione”
Andrea Bedetti - Musicvoice.it
... [ Per rimanere nel contesto dell’universo clavicembalistico, un altro titolo decisamente interessante è quello che ha visto la tastierista veneta Elisabetta Guglielmin registrare alcuni pezzi per clavicembalo di François Couperin, in un album intitolato Preludes & Miscellaneous Works, pubblicato dall’etichetta discografica italiana On Classical.] ...
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25 Febbraio 2022
La 'Sinfonia dei Mille' di Gustav Mahler
Con Valentina Lo Surdo - Registrazione dal vivo per l'impressionante capolavoro mahleriano, con la London Philharmonic Orchestra diretta da Vladìmir Jurowski - Disco LONDON PHILHARMONIC ORCHESTRA LPO-0121 Mahler/ SYMPHONY NO. 8 'SYMPHONY OF A THOUSAND'/ London Philharmonic Orchestra, dir. Vladìmir Jurowski (registrazione dal vivo, Londra, 2017) - Disco ON CLASSICAL OC21090B François Couperin/ PRELUDES & MISCELLANEOUS WORKS/ Elisabetta Guglielmìn, clavicembalo.
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Aprile 2020
PS AUDIO | Something Old / Something New
[...One of the things that sets Jacquet de la Guerre’s early works apart from her later pieces for solo harpsichord is the presence of a prelude movement to open each one. It’s our good fortune that she bothered with the preludes for a while, since they’re some of her most intricate and compelling compositions. Here’s one from another recent album, Suites pour le clavecin, Livres 1 et 2 (OnClassical). This video captures a brilliant performance by soloist Elisabetta Guglielmin, who wanders breathlessly along the prelude’s surprising turns like she’s finding her way through a magical forest:... The majority of movements, however, follow dance rhythms. Guglielmin’s playing of this Gavotte from the A minor sonata shows keen attention to historically informed practice: While it is notated and structured in strict duple time and four-bar phrases, Guglielmin keeps the phrasing supple, not square.]
Élisabeth Jacquet de la Guerre
By Anne E. Johnson
Aprile 2019
Quintetti, Pavane e preludi.
Alberto Leiss da “ilmanifesto.it"
[...] Atmosfera del tutto diversa, ma piena di fascino, nell’ultimo di altri tre concerti dati nella sede della scuola di Testaccio. Una piccola intensa rassegna che ha spaziato dal classico al jazz (da Clara Wieck a Nina Simone, per intenderci) per giungere alle suite per clavicembalo di Elisabeth Claude Jacquet de la Guerre.
Una delle pochissime compositrici molto riconosciute in vita, ai tempi del Re Sole a Parigi: con il favore del re e delle suo coltissime amanti (prima la Montespan, poi la de Maintenon) era definita “ la più importante musicista donna del mondo” e “la meraviglia del nostro secolo”. Ma poi è stata dimenticata anche lei. Intorno al 1685 ( mentre nascevano Bach, Haendel e Domenico Scarlatti) pubblicava i suoi “pezzi per clavicembalo” che non mi pare abbiano molto da invidiare alle coeve opere del grande Couperin. Li ho ascoltati dalla bravissima Elisabetta Guglielmin, che ha recentemente pubblicato un album con le opere dell’altra Elisabetta. Ascoltare un clavicembalo in un locale non troppo grande, così ben suonato, tra suggestioni di liuto, chitarra e organo, fa dimenticare per un po’ di tempo che viviamo in un mondo dove governano i Salvini. E forse ci aiuta a pensare che altri mondi sono davvero possibili.
(Grazie alle donne e uomini che hanno organizzato queste occasioni: ne ricordo solo alcuni/e: Orietta Caianiello, Francesca Pellegrini, Milena Gammaitoni, Luca Aversano)
© 2019 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE
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Novembre 2018
RSI Rete Due
Quale entusiasmo o sottile piacere, quale moto di coraggio o reverenziale timore, insomma quante increspature dell’animo può scatenare l’avvicinamento ad una musica non comune come le Variazioni Goldberg. L’aura del capolavoro di J.S. Bach e delle imponenti interpretazioni che nel tempo si sono succedute si protende sul presente e su tutti coloro che si avvicinano a questa pagina nitida e allo stesso tempo misteriosa. Neanche Elisabetta Guglielmin, sensibile e fine clavicembalista, è stata in grado di resistere al fascino delle Variazioni e ci racconta della sua personale interpretazione, testimoniata da un recente e bel lavoro discografico pubblicato da OnClassical.
Barbara Tartari
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Ottobre 2018
Rai RadioTre
"Chiudiamo la puntata con l’incisione che proviene dall’etichetta OnClassical. Ovvero il nuovo progetto discografico della clavicembalista Elisabetta Guglielmin, e di lei mi limito a ricordare la formazione con un illustre Maestro Kenneth Gilbert all’Accademia Chigiana di Siena e al Mozarteum di Salisburgo (…)ma di lei voglio ricordare sopratutto il suo precedente progetto discografico che è uscito l’anno scorso per l’etichetta OnClassical ovvero l’integrale delle musiche per clavicembalo di Elisabeth Claude Jacquet de la Guerre (…) Il disco che invece presentiamo oggi è dedicato a J.S.Bach ed è incentrato sul procedimento della variazione attraverso lavori che fotografano tre periodi diversi della vita di Bach, il disco si apre, neanche a dirlo, con le Variazioni Goldberg BWV 988 una delle summe compositive della tarda maturità dell’autore perché è del 1741 e poi si prosegue con un lavoro, tra virgolette giovanile ovvero l’Aria Variata alla maniera italiana BWV 989 che è del 1709, quindi risale al periodo di Weimar, il brano era originariamente contenuto in questa raccolta l’Andreas Bach Buch, questo manoscritto che fu vergato dal fratello maggiore di Bach, conteneva brani di autori diversi; poi la raccolta si chiude, il disco intendo, con l’Aria con Variazioni BWV 991 del 1722, e siamo quindi nel periodo di Koethen, che ci è pervenuta in forma incompleta, infatti la versione del testo che è testimoniata da questo disco è stata completata però diciamo in maniera molto discreta, diciamo non con un intervento molto forte ,dal clavicembalista Alessandro Simonetto. Noi adesso ascoltiamo dalle Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach le variazioni dalla 26 alla 30. Elisabetta Guglielmin al clavicembalo.“
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Settembre 2018
Biblioteche Pubbliche Torinesi
[...] Quando Elisabetta ti parla della sua esperienza, lo fa con entusiasmo autentico, senza ostentazione, con la naturalezza di chi è consapevole di quanto è riuscito a fare senza dimenticare mai di costruire, coltivare e consolidare rapporti professionali e umani: una combinazione non comune e per questo motivo ancor più da apprezzare. Per Élisabeth – che lei chiama per nome – sembra nutrire affetto, come fosse un’amica, una sodale, riconoscendo un legame che non passa solo dal nome. [...]
Laura Ventura
Agosto 2018
Early Music Review
[...] Each suite of Book 1 opens with an un-barred prelude, through which Elisabetta Guglielmin finds very convincing routes. It is also in these movements that the chosen temperament makes its most piquant contributions. [...] This player is not to be rushed which does mean that the many ornaments can be gracefully brought into the lines. [...]
David Hansell
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Luglio 2018
Magazzini inesistenti
[...] Quasi tre secoli dopo, la talentuosa e sensibile Elisabetta Guglielmin ne propone una sua interpretazione per OnClassical e nel 2018 vengono pubblicate le “Variazioni Goldberg e Aria Variata alla maniera italiana di J. S. Bach”, distribuito da Naxos Usa. La mia impressione personale in seguito ad un attento ascolto è che la clavicembalista esegue ed interpreta con grazia ed eleganza l’intera opera, coerentemente con la definizione del conte che voleva, appunto, questi componimenti, “delicati e spiritosi”, tali da distrarlo dal suo malore durante il buio della notte e, nonostante la complessità delle evoluzioni compositive di Bach, impegnato a spingere fino al limite tutte o quasi le combinazioni melodiche e ritmiche sui binari di una base armonica prefissata, Elisabetta rende tutto con piacevole semplicità e con leggerezza, pur manifestando le sue innegabili doti tecniche e l’estrema padronanza dello strumento. Con il pretesto di parlare dei suoi lavori discografici abbiamo incontrato la musicista per sapere di più sulla sua vita artistica, sui suoi progetti ed altre curiosità. [...]
Mr. Hyde
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Marzo 2018
BBC Music Magazine
[...] Italian harpsichordist Elisabetta Guglielmin plays these with apt gravitas and majesty. A former pupil of Kenneth Gilbert, Guglielmin has inherited much of his sobriety and restraint [...] and throughout Guglielmin proves to be a fluent and persuasive interpreter of Jacquet de la Guerre’s distinctively French idiom.
Kate Bolton
Marzo 2018
Rai Radio 3
[...] una bella proposta dell’etichetta OnClassical con la clavicembalista Elisabetta Guglielmin che nelle note non manca di ringraziare il suo Maestro Kenneth Gilbert che con i suoi insegnamenti l’ha guidata alla scoperta della musica francese.
Guido Zaccagnini
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Novembre 2017
RSI Rete Due
L’incontro in questione è quello tra Elisabeth Jacquet de la Guerre, clavicembalista e compositrice sopraffina ma anche donna tenace e determinata nell’affermazione della propria “professione” musicale, ed Elisabetta Guglielmin, altrettanto talentuosa e raffinata musicista veneta, che alle Pièces de Clavecin di questa compositrice del ‘600 ha dedicato un affascinante lavoro discografico.
Barbara Tartari
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Ottobre 2017
WDR 3
[...] Elisabetta Guglielmin überzeugt gerade dadurch, dass sie dabei auf jede Effekthascherei verzichtet. Die vielen Verzierungen, Schleifen und Schlenker dieser Musik, die schnell gestelzt wirken können, fließen hier ganz natürlich. [...]
Dorothee Riemer
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Ottobre 2017
Music Voice
[...] L’interpretazione quindi dell’integrale delle Suite per clavicembalo solo (rispettivamente del 1687 e del 1707) è ottimamente portata su disco dell’etichetta OnClassical da Elisabetta Guglielmin, clavicembalista di indubbio talento ed elevata sensibilità che nella dedica al libretto non manca di ringraziare l’indimenticabile Kenneth Gilbert, che restituisce all’ascolto la freschezza di una musica che non teme alcun confronto con i più noti compositori francesi ... La presa del suono a cura del mai abbastanza lodato pianista Alessandro Simonetto che dimostra anche qui qualità e sensibilità al pari delle sue interpretazioni ...
Edmondo Filippini
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